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Cartina dell America del nord e centrale

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INTRODUZIONE - PRESENTAZIONE - IL RILIEVO - MONTI PRINCIPALI - L'IDROGRAFIA - I FIUMI PRINCIPALI - I LAGHI PRINCIPALI - LE COSTE E LE ISOLE

LA FLORA E LA FAUNA - IL CLIMA - L'ECONOMIA - LA POPOLAZIONE - L'INSEDIAMENTO - LA LINGUA - LA RELIGIONE

L'ORGANIZZAZIONE POLITICA - GLI STATI DELL'AMERICA SETTENTRIONALE E CENTRALE

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GEOGRAFIA - AMERICA DEL NORD E CENTRO

LA FLORA E LA FAUNA

Nelle zone polari si sviluppa la tundra, forma di vegetazione costituita da muschi, erbe e arbusti nani. Nella zona delle grandi foreste il clima continentale favorisce lo sviluppo di boschi di conifere (larici, pini, abeti), platani e querce secolari. Nelle regioni temperate il territorio è ricoperto di vaste praterie e, dove possibile, permette la coltivazione di mais, frumento, cotone, tabacco, alberi da frutta. La flora della zona tropicale è varia: nelle pianure costiere sono diffuse le piantagioni di caffè, cacao e canna da zucchero, negli altipiani predominano i cactus, con la vegetazione propria della steppa. Le zone costiere dell'Oceano Pacifico sono adatte per vigneti, frutteti, agrumeti; quelle dell'Oceano Atlantico presentano coltivazioni di cereali e cotone. La fauna delle regioni artiche è costituita da animali da pelliccia (volpe polare, orso bianco), bue muschiato e renne. Nei mari glaciali abbondano balene, narvali, foche e trichechi. Nella zona delle foreste vivono il puma, l'orso grigio, il castoro, lo scoiattolo e la lince. Nelle grandi praterie pascolano ovini, bovini, equini, caprini. Si trovano anche l'opossum e il bisonte, oggi in via di estinzione. Animale caratteristico delle Montagne Rocciose è l'antilocapra. Nei corsi d'acqua della Florida e nel Mississippi vivono gli alligatori. La zona tropicale presenta scimmie, serpenti, giaguari, pappagalli. In tutti i fiumi e laghi dell'America Settentrionale vi è abbondanza di salmoni, carpe, trote, lucci e storioni.

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Per quanto riguarda l'America Centrale, sul versante occidentale cresce rigogliosa la foresta tropicale, tipica delle regioni a forte piovosità ed alta temperatura, con grande abbondanza di liane, felci e fitto sottobosco. Dove gli alisei di Nord-Est non giungono, la vegetazione è costituita generalmente da savana e da boscaglie di lauracee, conifere e palme e, in alcune zone del Guatemala e di El Salvador, da vegetazione xerofila. Ad altitudini più elevate compare una vegetazione di tipo montano con forte prevalenza di conifere, querce, euforbiacee e cactacee, accompagnate da un numero sempre crescente di felci, mentre solo in alcune zone settentrionali del Guatemala si sviluppa una vegetazione di tipo alpino, costituita da conifere, felci arboree ed erbe perenni. La fauna presenta notevoli analogie con quella dell'America Meridionale, ed è composta soprattutto da rettili, uccelli ed insetti; i laghi sono popolati da numerose specie di pesci d'acqua dolce.

Modello tridimensionale di pianta di saguaro

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IL CLIMA

Le barriere dei due grandi sistemi costieri impediscono che le vaste pianure interne beneficino dell'aria marina. Solo nel Messico, per la vicinanza dei due oceani, si ha un clima con caratteristiche tropicali. Il territorio presenta un clima polare sulle coste artiche, freddo continentale in Alaska e nelle regioni dei laghi laurenziani. Le montagne orientali non costituiscono una barriera insormontabile per i venti provenienti dall'Atlantico, che giungono sui rilievi appalachiani e nelle grandi praterie, portando piogge e i fenomeni atmosferici tipici delle zone temperate. Ad Est vi è un clima che si potrebbe definire continentale-temperato, con estati caldissime ed inverni rigidi, mentre a Ovest, nelle praterie, il clima è continentale secco e, spostandosi ulteriormente verso Ovest nelle zone della steppa, diventa desertico. Le zone costiere occidentali, grazie all'influsso di correnti calde, hanno un clima mediterraneo-oceanico, con estati non eccessivamente calde ed inverni miti. Le coste del golfo del Messico godono di un clima decisamente tropicale; all'interno dell'altopiano compreso tra la Sierra Madre Occidentale e la Sierra Madre Orientale si ha un clima caratterizzato da scarsità di piogge e temperatura mite. L'America Centrale può dividersi in tre zone climatiche, che si diversificano a seconda dell'altitudine. Le tierras calientes, fino a 500 m, sono caratterizzate da clima equatoriale, molto piovoso, e da temperatura molto stabile; al di sopra dei 600 m fino a circa 2.000 m, si hanno le tierras templadas caratterizzate da una temperatura media di 17-23 °C e da un'escursione termica piuttosto notevole; più in alto, nelle tierras frias, la media annuale scende ulteriormente, mentre le escursioni stagionali sono molto pronunciate. Inoltre, le regioni atlantiche, battute dagli alisei, sono più piovose di quelle occidentali e, in genere, più calde.

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L'ECONOMIA

Dal punto di vista economico, esistono grandissime differenze tra i Paesi dell'America anglosassone e quelli dell'America Latina. Mentre gli Stati Uniti sono la più grande potenza economica del mondo e il Canada è ai primi posti nella classifica economica mondiale, nei Paesi dell'America Latina la produzione agricola è insufficiente per il fabbisogno interno e lo sviluppo industriale è molto scarso. Originarie dell'America Settentrionale sono le coltivazioni di tabacco, mais, pomodoro e patata, ma grande sviluppo hanno ottenuto anche le colture importate dall'Europa quali frumento, cotone, avena, barbabietola e canna da zucchero. Notevole è anche il raccolto di frutta. In Canada esistono enormi riserve forestali che forniscono grandi quantitativi di legname. L'America Settentrionale presenta inoltre vastissime praterie, ideali per l'allevamento. Il patrimonio zootecnico è infatti uno dei più ricchi del mondo e annovera bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Nelle terre nordiche, abitate dagli Eschimesi, rivestono una certa importanza gli allevamenti di renne e cani. Anche le risorse minerarie costituiscono un'enorme ricchezza. I principali prodotti di estrazione sono: petrolio, ferro, rame, piombo, argento, oro, amianto, bauxite, fosfati, nichelio. Il petrolio viene estratto nel Texas, nella California, nella Louisiana, nel Kansas, nell'Oklahoma. I più importanti giacimenti di carbone si trovano nelle regioni appalachiane e in alcune province occidentali del Canada. Miniere di ferro sono nel territorio dei laghi laurenziani e nelle regioni appalachiane. L'oro viene estratto in Alaska, California, Colorado e Canada. In Arizona si estrae il rame; nel Colorado il piombo; nel Texas e nella Louisiana lo zolfo. Molto attive sono le industrie per la lavorazione dei prodotti agricoli e dell'allevamento. Negli Stati atlantici particolarmente importanti sono le industrie tessili (cotone, lana, seta) e quelle per la produzione del tabacco e della carta. L'immenso patrimonio zootecnico dà vita a industrie alimentari (latticini, carne conservata). Lungo le coste settentrionali del Pacifico molto attive sono la pesca e l'industria conserviera. Lo sfruttamento delle grandi foreste canadesi dà origine ad importanti industrie per la lavorazione delle risorse del sottosuolo. Imponenti complessi siderurgici e metallurgici si trovano nelle terre appalachiane, lungo la Cordigliera occidentale. Nelle regioni artiche l'abbondanza di castori, lontre, martore, visoni, volpi favorisce la lavorazione delle pelli che vengono esportate in tutto il mondo. L'agricoltura dell'America Centrale è prevalentemente orientata verso la monocoltura destinata all'esportazione. I prodotti principali sono: caffè, tabacco, canna da zucchero (base dell'economia delle isole), banane, cacao, agrumi e cotone. Poco sviluppata è la pastorizia, quasi esclusivamente costituita da ovini e caprini e praticata nelle regioni più settentrionali, mentre la pesca detiene una notevole importanza. La produzione di legname è abbondante. Ad esclusione del Messico che, grazie alle proprie risorse energetiche e minerarie, ha avuto un notevole sviluppo industriale negli ultimi anni, nei Paesi dell'America Centrale artigianato e piccola industria sono pressoché le uniche forme di attività industriale. Negli ultimi anni si è sviluppata l'attività di estrazione del petrolio.

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LA POPOLAZIONE

I primi esploratori del continente americano, credendo di aver raggiunto l'Asia navigando verso Occidente, battezzarono il nuovo Paese col nome di Indie Occidentali, e gli abitanti Indiani. Il termine è poi rimasto di uso corrente ma, per non generare confusione, si preferì in seguito nominarli Indiani d'America o Americani. Non si riscontrano nei caratteri somatici dell'uomo americano particolarità uniformi e costanti, per cui si può concludere che l'Americano è un tipo etnico misto, derivato dall'unione di numerosi tipi etnici dell'emisfero boreale. Fanno eccezione gli Eschimesi, abitanti delle zone artiche del continente, che mostrano chiaramente la loro origine mongolica. Gli Eschimesi e le altre popolazioni nordiche erano dediti alla caccia delle balene; gli Indiani delle praterie a quella delle renne selvatiche e dei bisonti. La civilizzazione introdotta dagli europei nelle zone settentrionali ha in gran parte distrutto il preesistente mondo indigeno, massacrando intere tribù di Indiani, confinandone altre in riserve e mutando profondamente il primitivo assetto etnico. La grande massa della popolazione è formata oggi da elementi di origine europea, discendenti dagli immigrati dei primi secoli dopo la scoperta o di immigrazione recente, che costituiscono circa il 75% degli abitanti. Nell'America Settentrionale prevalgono gli anglosassoni, in quella centrale gli ispano-americani. Un importante gruppo etnico è rappresentato dai neri, discendenti degli schiavi africani portati in America nei secoli scorsi per essere impiegati nelle piantagioni, e presenti in gran numero in Stati Uniti, Cuba, Puerto Rico e nelle altre isole caraibiche. A questi si affiancano i meticci, nati da un genitore bianco e uno amerindio, che rappresentano il nucleo principale della popolazione nel Messico e in gran parte dell'America Centrale.

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L'INSEDIAMENTO

La densità della popolazione nell'America Settentrionale e Centrale è globalmente poco elevata (20 ab. per kmq), soprattutto se paragonata alle densità dell'Europa e dell'Asia. Tuttavia la distribuzione della popolazione è molto irregolare: infatti a zone quasi completamente spopolate (le regioni più settentrionali; i deserti dell'Arizona e del Messico e la fascia arida ai piedi delle Montagne Rocciose), si alternano zone ad altissima densità (la costa orientale degli Stati Uniti, dove la densità supera i 100 abitanti per kmq; la California; la regione dei Grandi Laghi; nel Canada, Montreal e Toronto; Puerto Rico; le Antille ed El Salvador). Il fenomeno dell'inurbamento è in generale piuttosto diffuso, benché nell'America Centrale la popolazione rurale sia consistente; nel Canada la popolazione urbana è circa il 75%, negli Stati Uniti il 70%, nel Messico il 65%.

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LA LINGUA

Le lingue parlate nell'America Settentrionale e Centrale sono le stesse usate dai colonizzatori europei che diffusero i loro idiomi nelle aree da loro occupate. L'inglese è parlato in Stati Uniti, Canada, Giamaica e in alcune ex colonie britanniche insulari; il francese è usato nelle aree canadesi, un tempo sotto il dominio della Francia, ad Haiti, dove è la lingua ufficiale (ma viene usato anche il creolo), e in alcune isole delle Piccole Antille; in tutti gli altri Paesi dell'America Centrale si parla lo spagnolo. Gli indigeni utilizzano tuttora i propri dialetti. In Canada, per esempio, presso gli Indiani, sono in uso l'athabasca e l'algonchino; negli Stati Uniti diffusi sono gli idiomi sioux, navaho e hopi; in alcuni Paesi dell'America Centrale e in Messico molto usati sono il nahua e il maya; in Nicaragua e a Panamá gli Amerindi usano il cibcha. Gli Eschimesi utilizzano un gruppo di lingue caratterizzato dal frequente uso dei suffissi.

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LA RELIGIONE

In seguito alla colonizzazione e all'evangelizzazione, la religione più diffusa è quella cristiana. Negli Stati Uniti, secondo i dati forniti dalle varie Chiese (non esistono infatti statistiche ufficiali al riguardo), prevale la confessione protestante, mentre l'America Centrale è quasi totalmente cattolica. In Canada, accanto alla maggioranza cattolica, sono presenti minoranze di confessione anglicana, presbiteriana, battista, luterana, ortodossa. Prima della diffusione del Cristianesimo, numerosissime e diversificate erano le credenze diffuse presso gli Amerindi. Elemento comune era il culto di eroi e spiriti, evocati dagli stregoni attraverso complicati riti e cerimonie. Tra gli Eschimesi la figura più importante del villaggio era lo sciamano, cioè colui che aveva il potere di mettersi in contatto con la divinità, curava gli ammalati, guidava le anime dei morti, ecc. Oggi questi riti sono stati quasi completamente sostituiti dalla religione cristiana, benché in alcune aree sopravviva ancora la pratica di alcuni rituali, come per esempio ad Haiti, dove è in uso il vudu, di origine africana.

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04 Giu. 2025 12:28:20 am

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